Bruno Donzelli

Nato a Napoli nel 1941. Giovanissimo, appena ventunenne, tiene la sua prima personale alla galleria del Fiorino a Firenze nel 1962. L’anno successivo la personale a Genova e gli inviti al Premio Spoleto, Premio Marche ad Ancona nonché al Premio Michetti.

Sul finire degli anni Sessanta l’attenzione di Donzelli si sposta verso la “sfera del fantastico”, accresciuta da una sorta di dinamismo espressionistico, tale da rendere l’impianto pittorico maggiormente ironico.
Nel 1977 il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita una sua ampia personale: le opere di questi anni hanno come tema centrale il “casellario dell’arte”, espressione che racchiude l’attenta analisi che Donzelli compie sugli eventi e sui protagonisti dell’arte del nostro secolo. Traccia, questa, che lo porterá nel tempo, al fortunato ciclo Ormare iniziato tra il 1979 e il 1980. Seguiranno i cicli “Siparietti impertinenti”, “Specchiarsi nel cuore dell’arte”, “Nuove piazze d’Italia”, “Morandiana”, “Sironiana”, “Natura morta ovale”. Dal 1989 si é dedicato anche a lavori su ceramica realizzando a Deruta (PG) pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel 1991 per il Comune di Roma realizza, presso il Teatro dell’Orologio”, le scenografie ed i costumi di “Folli notti a Pietroburgo”, tratto da Le Notti Bianche di Dostojevskij.
Negli anni successivi allestisce numerose mostre personali in molte cittá italiane ed europee: Roma, Milano, Parigi, Ginevra, Düsseldorf, Bologna, Firenze, Genova, Venezia, Nizza, Parma, Colonia, Basilea, e molte altre.
Nel febbraio del 2000 viene inaugurata, alla presenza di oltre tremila persone, una sua grande mostra antologica alla Reggia di Caserta.
Nel 2006/2007 mostra itinerante in spazi museali in Spagna: Alicante, Valencia e Barcellona.
Nel 2007 ampia mostra al Maschio Angioino di Napoli a cura di Gillo Dorfles.
Oltre alle numerose esposizioni nazionali ed internazionali e le oltre duecento mostre personali, é presente negli anni alle piú importanti fiere d’arte nel mondo.
Il linguaggio pittorico di Bruno Donzelli é ironico e dissacrante, ricco di rimandi alla storia dell’arte del XX secolo. Utilizza i colori piú brillanti e le forme piú giocose per “leggere” gli ultimi cento anni del passato millennio. La sua struttura linguistica si é andata sviluppando nel tempo, con costanza e logica consequenziale, partendo da “Cobra” e “Pop”, passando attraverso un’ironica concettualitá, guardando alle “avanguardie storiche” con le sue notissime “Orme mnemoniche”, ripristinando in chiave ipercromatica i motivi formali dei movimenti del Novecento.

Nell’agosto 2007 mostra personale nella nostra galleria.

Anno di Nascita1941ProvenienzaNapoliTecnicaPittura su tela